L’esperienza ci ha mostrato che la qualità di un prodotto finito percepita dal consumatore è data da una serie di valutazioni sensoriali addotte inizialmente dalla vista e dal tatto e successivamente dall’olfatto e dal gusto.
Il consumatore al primo contatto verifica la gradevolezza dell’aspetto del prodotto o della confezione, quindi tocca con mano per verificarne la sofficità. Una volta aperta la confezione percepisce gli odori ed i sapori.
Un prodotto è buono quando è gradevole alla vista, si presenta soffice al tatto ed esprime un’armonia di odori e di sapori senza lasciare retrogusti particolari. Per raggiungere questo fine non basta riversare all’interno di un’impastatrice una determinata quantità di materie prime…. bisogna trovare i giusti equilibri tra le materie prime! Spesso ci siamo trovati di fronte a ricette sbilanciate, troppi zuccheri o poco miglioratore, poco destrosio o troppo emulsionante….
Tutti gli ingredienti e tutti i miglioratori sono validi, ma ricordiamoci che ciascuno di essi è specifico per un determinato prodotto da realizzare, per ottenere un buon prodotto finito bisogna sapere a cosa servono e quali sono le performances di ciascuna materia prima.
Spesso si impasta senza capire il ruolo dell’impastatrice, spesso un’ottima ricetta non è valorizzata a causa di ridotti tempi di impasto o di lievitazione o da cotture troppo aggressive.
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